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Mal di bolletta

Quando le si intravvede nella cassetta della posta si vorrebbe far finta di niente e lasciarle lì. Le bollette però sono un congegno a orologeria che non si ferma. E per tante famiglie italiane sono diventate un problema serio. Nel 2012 le agenzie di recupero crediti hanno gestito 39 milioni di pratiche, il 12 per cento in più rispetto all’anno precedente, per un valore di 48,5 miliardi di euro. Si tratta di debiti che gli italiani non sono riusciti a pagare: 29,1 miliardi di euro per rate di prestiti, mutui e rate per l’acquisto di beni di largo consumo, 18 miliardi per bollette di acqua, luce, gas e telefono. Già questi dati (fonte: Unione nazionale delle imprese a tutela del credito – Unirec), basterebbero a fotografare le difficoltà del Belpaese. Ma se si cerca di approfondire il tema delle morosità (in tutte le sue forme) e si considerano anche altri dati, si capisce quanto la crisi sia diventata una quotidiana impossibilità a pagare le bollette per migliaia di persone. A Milano nel 15-20 per cento dei condomini privati ci sono famiglie che non pagano le spese condominiali, stima l’Associazione nazionale amministratori di condominio (Anaci). Nei quartieri Niguarda, Dergano e Affori, a nord della città, su 8mila inquilini della cooperativa Abitare, il 20 per cento è in qualche modo moroso.

Prendiamo il caso dell’acqua. Secondo FederUtility, la federazione che riunisce 424 aziende che gestiscono i servizi idrici, al dicembre 2012 risultava un indebitamento degli italiani di 3,8 miliardi di euro, costituito da bollette scadute, di cui 1,1 miliardi da oltre 24 mesi. Tra questi ultime, il 43% riguarda le utenze domestiche, il 35% quelle non domestiche e il 22% della pubblica amministrazione.

La situazione non è migliore se si considerano le bollette di luce e gas. Secondo l’Autorità per l’energia, nel primo semestre del 2012 (ultimo dato disponibile) a circa 400mila famiglie è stata tagliata la corrente elettrica. L’1,53 degli importi fatturati nelle bollette della luce nel 2010/2011 risultava ancora non pagato alla fine del 2012. Si tratta di crediti che le aziende che erogano luce e gas considerano ormai inesigibili. Per quanto riguarda il gas, le bollette non pagate a distanza di due anni erano pari al 2,60%.

C’è poi un paradosso. Sempre più persone hanno difficoltà a pagare, ma sono sempre meno quelle che chiedono il cosiddetto bonus energia, ossia uno sconto del 20% sulle bollette della luce e del 15% per quelle del gas. Viene concesso a chi ha un reddito Isee inferiore a 7.500 euro all’anno (o 20mila euro se ha quattro o più figli). Negli ultimi cinque anni hanno chiesto il bonus elettricità 2.172.561 famiglie, mentre quello del gas sono state 1.218.196. Sono solo il 34% degli aventi diritto al bonus elettrico e il 27% di quello gas. Solo una famiglia su tre, di quelle che ne avrebbero diritto, ne ha fatto richiesta.Da un’indagine svolta dall’Autorità per l’energia risulta che sono rimaste fuori soprattutto le famiglie più giovani (con il capofamiglia sotto i 30 anni) e quelle over 70. Le cause principali sono due: innanzitutto molti non sanno che esiste il bonus energia e poi, soprattutto per gli anziani, c’è chi ritiene che sia troppo complicato compilare le pratiche.

Tutti contribuiamo a creare il fondo per garantire il bonus energia a chi è in difficoltà. Ogni utente, quando paga la bolletta della luce o del gas, contribuisce a costituire questa riserva di solidarietà: dal 2008 al 2012 sono stati raccolti così poco più di un miliardo di euro, ma solo la metà è stato erogato con il bonus energia. Visto che rimanevano inutilizzati, si è allora man mano ridotto il contributo che ciascuno versa per contribuire al sostentamento di chi non ce la fa: se nel 2008 si pagava 0,010 euro per kilowattora, nel 2012 si è scesi a 0,007. 

Redazione: Dario Paladini, 4.10.014

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