Sono più di 300 i beni confiscati alla mafia in Lombardia, di cui 130 sono già stati restituiti alla città. I numeri piazzano Milano al quinto posto tra le città italiane per quantità di beni confiscati, ma se si considera il valore degli immobili pignorati -soprattutto appartamenti e aziende- il capoluogo lombardo balza al terzo posto (33 milioni di euro in totale tra il 2008 e il 2009). Per questo il Comune ha voluto dare un segnale deciso di lotta alle infiltrazioni della criminalità organizzata, dando vita al primo Festival dei Beni confiscati, insieme a Libera, le Scuole civiche milanesi, l’Accademia delle Belle Arti (Naba) e Radio Popolare. Dal 9 all’11 novembre in tutta la città ci saranno 90 eventi: dalla presentazione di libri (12) agli incontri per le scuole, passando per spettacoli teatrali e concerti.
Ma la vera novità sta nella regia di questo evento: “Questa nuova sinergia fra soggetti diversi è un dato positivo sotto gli occhi di tutti”, commenta Francesco Pisa, formatore di Libera. Un elemento fondamentale, perché discutere su piani differenti degli immobili sottratti al crimine alimenta un circolo virtuoso nella lotta alle mafie: “Un immobile restituito e rivissuto dalla città dà nuova consapevolezza per il contrasto al crimine. È un passaggio culturale importante”, conclude Pisa. Il claim del festival è stato ideato dagli studenti del Naba: “La mafia non esiste” e in basso, in corsivo, la firma della mafia. Di nuovo la provocazione è rivolta ai palazzi della politica milanese, ciechi di fronte ai traffici dei mafiosi. L’assessore alle politiche sociale Pierfrancesco Majorino sottolinea che l’evento è stato pensato prima che si scatenasse il caso dei voti comprati alla ‘ndrangheta dall’assessore regionale Domenico Zambetti, a sottolineare che l’attenzione dell’amministrazione Pisapia è sempre stata alta, anche prima che i media accendessero i riflettori sul fenomeno.
Tra gli eventi più significativi della tre giorni di kermesse ci sarà l’inaugurazione di tre nuovi associazioni con sede in beni confiscati. Il primo è in via Cenisio, al civico 25, ed ospiterà la onlus Aldo Perini, organizzazione attiva nella lotta alla sla, mentre poco lontano, in via Canonica 87, si trasferirà la Fondazione Don Gnocchi, che accoglierà nella struttura ragazzi con disabilità. L’ultimo in via Baldinucci 13 diventerà invece un complesso di mini alloggi per ospitare i familiari con bambini ricoverati negli ospedali milanesi e sarà gestito dal Pio istituto di maternità.
Redazione: Lorenzo Bagnoli, 31.10.2012