Federica Caiozzo, in arte Thony. La tengo d’occhio da ormai troppo tempo, ed è triste dover constatare che, se siamo qui a parlarne, è per via del film di Paolo Virzì, “Tutti i santi giorni“, che uscirà questa settimana e di cui è la protagonista.
Prima era solo una cantante straordinaria con giusto qualche canzone pubblicata su internet. Perché la volta che ha davvero fatto un disco, “With the green in my mouth“, è andata male: prima l’ha messo in free download su Rockit (e gliene siamo stati grati a lungo), poi è intervenuta un’etichetta che le ha detto di toglierlo promettendole di pubblicarlo, un giorno o l’altro.
Non è andata proprio così, perché oggi questo disco non ce l’ha quasi nessuno e probabilmente cadrà nel dimenticatoio. “Era diventata una vicenda faticosa da gestire e iniziavo a stancarmi -commenta lei-: mi sentivo sempre lì sospesa, in attesa di una risposta. Poi è arrivata la proposta di Virzì e ho accantonato tutto”.
Forse qualche brano finirà nella colonna sonora del film, ma sulla sorte del suo album Federica sembra disillusa: “Probabilmente
non uscirà mai”, dice.
E mette le mani avanti anche quando le chiedo se il cinema le ha cambiato la vita: “Ancora no, anche se sono più indaffarata di prima e ho più responsabilità -ammette-. Mi sono buttata in un’esperienza che non avrei mai pensato di fare, ho speso tantissime energie per fare la musicista ma nessuna per fare l’attrice. Ma non sono sicura di cosa stia realmente accadendo, magari è tutto finto”.
Com’è avvenuto l’incontro con Virzì? “Ha cercato su internet ‘cantante siciliana’ e, per qualche congiunzione astrale, sono uscita io -racconta-. Ha ascoltato i demo, gli sono piaciuti e mi ha chiamata”. È forse un po’ troppo modesta questa romana d’adozione, in origine mezza siciliana e mezza polacca. In realtà è una giovane donna che può fare grandi cose. E prima o poi qualcuno dovrebbe accorgersi che è nata una stella.
Testo: Sandro Giorello, Rockit, per Terre di mezzo street magazine