Il voto è lo stesso, ma la carriera scolastica consigliata è ben diversa. A parità di rendimento, agli studenti stranieri viene suggerito un percorso professionale, mentre agli italiani il liceo. Per un ragazzo straniero che esce dalle scuole medie con l’8, il liceo è un’opzione consigliata in meno della metà dei casi (48%), al contrario degli italiani, a cui è suggerito in tre casi su cinque. Stesso discorso per gli studenti da dieci: a due stranieri su dieci è comunque consigliato un istituto tecnico. Lo rivela “Passaggi”, un progetto condotto dall’agenzia di sociologi Codici Ricerchesu un campione di 672 alunni nell’anno scolastico 2010-2011 e di 684 nel 2011-12.
L’ultimo anno scolastico, è stato indirizzato verso i professionali il 66,7% degli stranieri, mentre poco meno del 20% degli italiani. Cifre analoghe anche per il 2010-11: 65,4% degli alunni immigrati, 19,5% degli italiani. Viceversa, sia nel 2011-12 che nel 2010-11 il liceo è stato consigliato alla metà degli studenti italiani, mentre per gli stranieri la percentuale è quasi cinque volte inferiore.
Il motivo? Gli istituti professionali garantiscono un accesso al lavoro più rapido. Per gli stranieri, inoltre, il funzionamento del sistema scolastico resta difficile da capire. Eppure la differenza di rendimento si percepisce solo nei primi anni d’inserimento. È solo questione di lingua: una volta che s’apprende l’italiano, il percorso scolastico è tutto in discesa. Basta vedere i voti: per chi si è scritto a scuola negli ultimi tre anni, il 6 è il voto medio nel 64,3% dei casi, mentre una media tra l’8 e il 10 è un lusso solo per meno di uno studente su dieci. Al contrario, per chi ha una scolarizzazione più lunga, l’eccellenza è una media raggiunta da quasi un alunno su tre.
“Passaggi” evidenzia inoltre una maggiore severità, nel complesso, durante l’anno scolastico 2010-11. Uno studente su dieci, infatti, era ripetente e tra gli stranieri, la percentuale dei bocciati era il 17,3 (contro il 6,8% degli italiani). La comunità straniera con più ragazzi nelle scuole è quella filippina (tra il 9,4 e il 9,8%), seguita a distanza da quella cinese, peruviana e ecuadoriana.Lo studio di Codici è stato condotto su otto istituti di Milano e provincia (Calvino, Casa del Sole, Galvani, Quasimodo, Russo, Scarpa e Stoppani).
Redazione: Lorenzo Bagnoli, 11.09.2012